Akuadulza all’Università…

Di ecologia, ambiente, socialità, impresa, energia, educazione e tanto altro ancora si è parlato lo scorso giovedì 28 presso la Società PAN, acronimo di Piante Acqua e Natura, spin off imprenditoriale dell’Università di Padova.

Erano Presenti Maurizio Borin Docente Ordinario presso l’Università di Padova e direttore del Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente (DAFNAE), Cristina Morandi sua collaboratrice presso l’Unversità e presso il PAN, Mario Brignone, Simone Invernizzi e Marco Parravicini per “Akuadulza”.

Abbiamo buttato sul tavolo, per la verità ancora un po’ alla rifusa, un sacco d’idee sulle quali collaborare. Sono spunti di lavoro che devono mettere radici ed iniziare a crescere, ma potere stare certi che questo è il “mestiere” di noi acquaponici.

Stay Tuned!!!

P.S.  simo stati così presi dall’incontro che non abbiamo pensato di fare una foto al “dream team”, sarà per la prossima volta

Quanto è stupido il pesce persico!

Io sono inamorato del pesce persico, il “Principe del lago”. E’ un amore di quelli adolescenziali, irrazionale; sono stato catturato dalla sua bellezza, quando lo osservo mi ritrovo bambino, con la canna da pesca, seduto in riva al lago sperando che abbocchi.

Il persico mi ricorda i racconti di mia nonna, classe 1902, che mi diceva che là dove il lago diventa fiume (Ticino) usciva talvolta con una piccola barca ormaggiata nei pressi della casa di famiglia a Castelletto, con accesso diretto all’acqua e riportava a casa grossi esemplari di questo pesce. “Grossi quanto” chiedevo io bambino e lei mi indicava con le mani misure eccezionali già per la fine degli anni sessanta quando di pesce ce n’era.

Con il passare degli anni il nobile pesce si fa decaduto: insidiato dai pescatori, dalla mancanza di prede (l’alborella, suo tradizionale cibo, sta diventando sempre più rara) e dai predatori.

Già perchè prima i piccoli persici dovevano guardarsi dal Luccio e dai grossi esemplari della stessa specie, ora dall’Est è arrivato un flagello che si chiama Siluro. Capita così che i giovani persici si riuniscano in superficie a godere del tepore dei raggi solari, mentre dal basso risale su di loro l’enorme vorace bocca di questo pesce di origine danubiana. E’ così mio “amore” per il persico aumenta in età matura, da quando ho deciso che parteggiavo per i “più deboli”, non v’era infatti motivo per discriminare i pesci!

Tuttavia con tutto l’amore che ho per il persico devo proprio dirlo, “è stupido”, va a cacciarsi nei guai e mi fa dannare. Ieri, per la seconda volta, ne ho trovato uno incastrato nell’uscita dell’acqua dal fish tank. Credo che s’infilino lì per infrattarsi ma poi non riescono più ad uscire perchè s’incastrano con la pinna dorsale appuntita, allora spingono, spingono, seguendo il flusso dell’acqua in caduta e lì muoino bloccando l’uscita.

Mi sono accorto che i due IBC container collegati in parallelo non obbedivano alla legge dei vasi comunicanti, ho fatto una prova e ho svitato il bocchettone, usciva un filo d’acqua. Ho dunque svuotato l contenitore fin dove ho potuto e vi ho trovato un pesce incastrato. Questo per due volte!

Alla seconda ho preso provvedimenti, mi sono messo a testa in giù, penzoloni nel IBC container e, trafficando per un bel po’ in maglietta a maniche corte e con le braccia immerse nell’acqua gelida, ho fissato una protezione all’imbocco della discesa dell’acqua.

Speriamo bene … per i pesci e per la mia salute, ne sono uscito mezzo congelato, ho dovuto fare un bagno caldo per riprendermi.

Acquaponica indoor

P1010375Qualche settimana fa avevo fatto un post per dirvi che stavo costruendo “Eliooo”, volevo aspettare un po’ per mostrarvelo in pieno rigoglio, con le piantine belle turgide e carnose, invece ve lo mostro così com’è con tutti i suoi problemi.

P1010365Manca luce! Anche se ho messo il sistema accanto alla finestra la luce non basta! Le piantine stentano e i semi “filano” in germogli sempre più esili nella disperata ricerca del sole!

P1010367Allora ho deciso che ricorrerò all’illuminazione artificiale con lampade a led. Sono più care ma il risparmio energetico è decisamente sensibile. Vi rinvio dunque ad un prossimo post per la versione di “Eliooo bright”.

P1010370Intanto ho utilizzato un po’ di pezzi “Trofast” Ikea con i quali ho costruito “Eliooo” e un vecchio acquarietto dei pesci rossi per fare una piccola acquaponica “Rossonera”: un pesce rosso e tanti microscopici pesci gatto.  Nulla a che vedere con le passioni calcistiche che mi lasciano indifferenti, era quello che “avevo in casa”.

P1010372Il pesce rosso me l’ha dato mio fratello Sergio, stufo di tenerlo e i pesci gatto (ora sono nascosti fra la vegetazione ma la sera si “scatenano”) mi erano stati portati da un’amico quest’estate, raccolti con un retino, non più lunghi di un centimetro ed assomiglianti più a dei girini che a dei pesci, nel lago.

Grandi lavori

Nel fine settimana ho finalmente raccolto il suggerimento di Elio, detto “il Re delle pompe”, e ho sostituito la sump del mio impianto con una decisamente più grossa.P1010358Mi ha dato una mano mio fratello Sergio ma io mi ero già mosso fin dalla prima mattina di sabato, sapendo che poi sarebbe arrivato il brutto tempo. Ho infatti colto l’occasione per spostare i 47 persici, di dimensioni variabili trai gl 8 e 18 cm in un fish tank grande, togliendoli dall’acquario a vista, che era molto decorativo ma poco adatto al loro sviluppo futuro. Qui sotto trovate una foto dei miei lavori mattutini con i due contenitori: quello grande nel quale avevo messo gli ultimi 8  i black bass resistiti alle “grigliate estive” e quello piccolo con i persici.P1010349Si è rischiata la “tragedia” quando mi sono accorto, dopo la pausa pranzo, che il tubicino che portava l’aria ai persici (lo vedete bianco nella foto) non si sa per quale motivo, forse il cane, forse una mia distrazione, non pescava più nel contenitore e i poveri pesci erano quasi tutti gambe all’aria! Sono prontamente intervenuto e, a distanza di 24 ore dall’incidente, le perdite si sono limitate a 6 esemplari.

Ne approfitto per chiedere scusa all’amico Simone, il “papà dei persichetti, e domandargli se, a distanza di un paio di giorni dall’incidente, possono esserci  ulteriori conseguenze.

Torniamo ai lavori che sono stati seguiti con attenzione dall’Ingegner Pettirosso, che non ci ha peso mai di vista (con particolare attenzione per le operazioni di movimento terra) arrivando anche ad un solo metro da noi dopo aver preso confidenza . La foto sotto è colta un po’ da lontano, alla fine, quando si era abituato del tutto alla nostra presenza, eravamo troppo stanchi e sporchi per pensare alla macchina fotograficaP1010351Il risultato finale è stato quello di aver sostituiro una sump da circa 200 litri con una da 750, in qusto modo la pompa che riporta in quota l’acqua ai pesci non sarà più costretta ad accendersi e spegnersi con troppa frequenza. Se infatti prima, tenendo conto dei pescaggi, si accendeva per pochi secondi per pompare 150 litri d’acqua alla volta, ora lo fa per un tempo più lungo per un volune d’acqua quasi quadruplicato, con grande giovamento per la sua vita tecnica, dice Elio.  Inoltre il volume d’acqua circolante è maggiore, la qual cosa è di una certa utilità dal punto di vista del “volano termico”, riducendo gli sbalzi di temperature, in particolare tra giorno e notte. P1010360

Fin qui tutti i pro, il contro potrebbe essere quello di una fluttualzione dell’altezza dell’acqua nei fish tank che tuttavia, trattandosi di più vasche per una capacità totale di circa 3000 litri, risulta essere piuttosto contenuto.

Farsi belli con l’acquaponica ..

Che l’acquaponica si di gran moda in questi tempi lo testimonia il fatto che anche le case automobilistiche la usano per farsi pubblicità .

La Hyundai ha messo su un “cinema” per promuovere il suo prototipo di auto ad idrogeno. Leggo: “La nuova ix35 FCEV è diventata il cuore di uno speciale ecosistema che ricicla il vapore acqueo emesso dalla stessa e-car per nutrire un allevamento di pesci e un cultura vegetale” a parte il fatto che il vapore acque prodotto dal motore ad idrogeno ha poco da “alimentare” i poveri pesci ai quali bisogna pur dare da mangiare. Anch’io nel mio impianto acquaponico recupero l’acqua del tetto ma non vado mica a strillarlo ai quattro venti per una giornata intera davanti al Design Museum di Londra!!

Ringrazio Marco per la segnalazione che trovate qui.