Io sono inamorato del pesce persico, il “Principe del lago”. E’ un amore di quelli adolescenziali, irrazionale; sono stato catturato dalla sua bellezza, quando lo osservo mi ritrovo bambino, con la canna da pesca, seduto in riva al lago sperando che abbocchi.
Il persico mi ricorda i racconti di mia nonna, classe 1902, che mi diceva che là dove il lago diventa fiume (Ticino) usciva talvolta con una piccola barca ormaggiata nei pressi della casa di famiglia a Castelletto, con accesso diretto all’acqua e riportava a casa grossi esemplari di questo pesce. “Grossi quanto” chiedevo io bambino e lei mi indicava con le mani misure eccezionali già per la fine degli anni sessanta quando di pesce ce n’era.
Con il passare degli anni il nobile pesce si fa decaduto: insidiato dai pescatori, dalla mancanza di prede (l’alborella, suo tradizionale cibo, sta diventando sempre più rara) e dai predatori.
Già perchè prima i piccoli persici dovevano guardarsi dal Luccio e dai grossi esemplari della stessa specie, ora dall’Est è arrivato un flagello che si chiama Siluro. Capita così che i giovani persici si riuniscano in superficie a godere del tepore dei raggi solari, mentre dal basso risale su di loro l’enorme vorace bocca di questo pesce di origine danubiana. E’ così mio “amore” per il persico aumenta in età matura, da quando ho deciso che parteggiavo per i “più deboli”, non v’era infatti motivo per discriminare i pesci!
Tuttavia con tutto l’amore che ho per il persico devo proprio dirlo, “è stupido”, va a cacciarsi nei guai e mi fa dannare. Ieri, per la seconda volta, ne ho trovato uno incastrato nell’uscita dell’acqua dal fish tank. Credo che s’infilino lì per infrattarsi ma poi non riescono più ad uscire perchè s’incastrano con la pinna dorsale appuntita, allora spingono, spingono, seguendo il flusso dell’acqua in caduta e lì muoino bloccando l’uscita.
Mi sono accorto che i due IBC container collegati in parallelo non obbedivano alla legge dei vasi comunicanti, ho fatto una prova e ho svitato il bocchettone, usciva un filo d’acqua. Ho dunque svuotato l contenitore fin dove ho potuto e vi ho trovato un pesce incastrato. Questo per due volte!
Alla seconda ho preso provvedimenti, mi sono messo a testa in giù, penzoloni nel IBC container e, trafficando per un bel po’ in maglietta a maniche corte e con le braccia immerse nell’acqua gelida, ho fissato una protezione all’imbocco della discesa dell’acqua.
Speriamo bene … per i pesci e per la mia salute, ne sono uscito mezzo congelato, ho dovuto fare un bagno caldo per riprendermi.