Cap 4 : Componenti idroponici: Grow Bed, NFT, DWC (sesta parte)

4.3.4 Filtrazione
Abbiamo dunque visto che i growbed riempiti di medium inerte funzionano come filtri,
sia meccanici che biologici e sono molto efficienti. A differenza dei sistemi NFT e DWC (che verranno discussi in seguito),  questo tipo di growbed  offre il luogo adatto per la per la mineralizzazione che è invece assente nei sistemi NFT e DWC. Tuttavia nel caso di un’alta densità di stoccaggio di pesci  (> 15 kg / m3), la filtrazione meccanica può venire sopraffatta e si può corre il rischio il rischio di avere il letto di inerte ostruito e che si producano pericolose macchie anaerobiche.
Filtro meccanico
Il
growbed riempito di medium inerte funziona come un grande filtro fisico, catturando gli scarti di pesce, i solidi sospesi e altri detriti organici galleggianti. L’efficacia di questo filtro dipende dalla granulometria del medium perché le particelle più piccole sono e maggiormente sono in grado di catturare i solidi. Inoltre, una portata d’acqua troppo elevata può forzare particelle attraverso il medium di cui è costituito il growbed facendolo  sfuggire al filtro. Nel corso del tempo poi i
rifiuti solidi catturati possono rompere l’equilibiro e stentare ad essere mineralizzati. Un sistema correttamente bilanciato tuttavia riesce ad elaborare tutti i rifiuti solidi in entrata.
Quando i growbed sono impropriamente dimensionati in relazione alla densità dei pesci il growbed può dunque intasarsi con i solidi. Questo indica un errore nel disegno originale del sistema che genera: scarsa circolazione d’acqua, zone anossiche e condizioni di pericolo. Quando ciò si verifica, il medium deve essere lavato, operazione laboriosa che interrompe il
ciclo vegetativo dell’impianto e può essere di disturbo ai batteri nitrificanti.
Per evitare questa situazione è necessario essere sicuri che il disegno considerato sia coerente con la densità di allevamento e il regime alimentare. In alternativa,
nella progettazione dell’impianto, può essere integrato un ulteriore dispositivo di cattura dei solidi. Un accorgimento simile è raccomandato anche nel caso in cui la densità di allevamento sia superiore a 15 kg / m3 e/o se la velocità di alimentazione è superiore a 50g/ giorno per ogni metro quadrato di growbed. Sono diverse le opzioni per questo filtro meccanico supplementare. Una tecnica rudimentale ed economica è quella di assicurare un vecchio calzino orfano al rubinetto dove l’acqua, uscendo dalla vasca dei pesci, entra nel growbed. Questo semplice filtro deve però essere rimosso e risciacquato ogni giorno. Un altro metodo più elaborato consiste nel posizionare un secchio 3-5 litri all’interno GB con piccoli fori (6-8 mm) praticati nelle superfici laterali (figura).

Immagine 4.31

Filtrazione addizionale meccanica

Una spugna, una rete rete di nylon o una “lana” filtrante in plastica possono essere legati in un sacchetto e collocati in questo secchio. Questo filtro intrappolerà i rifiuti solidi e potrà essere rimosso periodicamente per essere sciacquato e sostituito.
Filtrazione biologica
Tutti i substrati di coltivazione qui descritti hanno una grande superficie che i
batteri nitrificanti possono colonizzare. Di tutti i tipi di impianti acquaponici quelli con il growbed di materiale inerte hanno la maggiore filtrazione biologica a causa della vasta area di supporto su cui i batteri possono crescere. La capacità di biofiltrazione può essere limitata o andare perduta se i letti dei media diventano anossici, se le temperature scendono troppo o se la qualità dell’acqua è scarsa, ma in generale questi sistemi hanno un livello di filtrazione biologica adeguato.
Mineralizzazione
Nel corso del tempo i rifiuti solidi e quelli dei pesci che si trovano in sospensione, nonché ogni altro tipo di detrito, vengono lentamente scomposti  in virtù di  processi biologici e fisici in nutrienti semplici, formati da semplici molecole e ioni che le piante possono assorbire facilmente. Se si accumula del
fango nel medium inerte ciò può indicare che il processo di mineralizzazione non è sufficiente. In questo caso, la raccomandazione è di usare una filtrazione meccanica più efficace ed elaborare separatamente i rifiuti. Questo processo è descritto in dettaglio nel  Sezione 4.2.2 e al Capitolo 5.

4.3.5 Le tre zone dei letti di crescita su supporto inerte – le caratteristiche e i processi
La caratteristica di un letto di crescita su supporto inerte utilizzato con la tecnica flood-and-drain (bagna e asciuga) è quella di aver tre zone distinte che possono essere
considerate “microsistemi”, che si differenziano per la quantità di acqua e ossigeno disponibili. Ogni zona ospita un gruppo eterogeneo di batteri, funghi, microrganismi, vermi, insetti e crostacei. Uno dei gruppi più importanti è costituito dai batteri nitrificanti utilizzati per la biofiltrazione, ma ci sono molte altre specie che hanno un ruolo nella scomposizione dei rifiuti prodotti dal pesce. Non è essenziale conoscere tutti questi organismi, in questa sezione si descrivono brevemente le differenze tra queste tre zone e si presentano alcuni dei processi delle ecologici che si verificano in ognuno di essi.
Zona asciutta
La parte superiore 2-5 cm del letto è zona asciutta (Figura 4.56).

4.56 Questa zona funge da barriera alla luce impedendo alla stessa di colpire direttamente l’acqua e di generare una abnorme crescita di alghe. Inoltre tale zona impedisce la crescita di funghi e batteri dannosi alla base del fusto delle piante, che possono causare marciume del colletto e altre malattie. Un altro motivo per avere una zona asciutta è quello di minimizzare l’evaporazione dai letti coprendo la zona bagnata. Inoltre, i batteri benefici sono sensibili alla luce diretta del sole, lo strato secco dunque si pone come una protezione.
Zona bagnata/asciutta
Questa è la zona costituita da uno spazio di 10-20 cm dove il letto si innonda e asciuga ad intermittenza (Figura 4.57).

4.57 Se non si utilizza la tecnica flood-and-drain, questa zona sarà il percorsa dall’acqua che scorre attraverso il medium. La maggior parte dell’attività biologica si verifica in questa zona. Lo sviluppo delle radici, le colonie di batteri e i microrganismi benefici sono attivi in ​​questa zona. Le piante e gli animali ricevono acqua, sostanze nutritive e ossigeno a causa dell’alternarsi di aria e acqua.
Una tecnica comune è l’aggiunta di vermi al letto di inerte che vivranno in questo zona di bagnasciuga. I vermi contribuiranno alla scomposizione dei rifiuti solidi prodotti dai pesci
oltre a consumare le foglie
o le radici morte. Questa attività impedirà che i rifiuti intasino il sistema. Vedere la sezione 9.1.1 per ulteriori informazioni sui vermi e sul vermicompost.
Zona bagnata
Questa zona, il fondo 3-5 cm del letto, rimane permanentemente bagnata. In questa zona, si accumula un piccolo particolato di rifiuti solidi e, quindi, i microrganismi che sono più
attivi nella mineralizzazione si trovano qui. Questi organismi includono batteri eterotrofi e altri microrganismi e sono responsabili di abbattere i rifiuti in frazioni più piccole e molecole che possono essere assorbite dalle piante attraverso il processo di mineralizzazione.

4.3.6 Irrigazione dei letti di crescita
Ci sono diverse tecniche per fornire acqua alle ai growbed di medium inerte, ciascuna può essere interessante a seconda della disponibilità locale di materiali, il grado di tecnologia desiderato o l’esperienza degli operatori. L’acqua può semplicemente colare da tubi forati
distribuiti uniformemente sul supporto. Alcuni esperti hanno dimostrato che i modelli a flusso continuo, in cui il livello dell’acqua all’interno del letto di crescita è sempre lo stesso, sono in grado di sostenere gli stessi tassi di crescita di piante come metodi più complicati. Tuttavia questi sistemi di distribuzione dell’acqua possono ostruirsi con scarti solidi del pesce che dovrebbero essere eliminati periodicamente. Può altresì essere usato un metodo chiamato flood-e-drain noto anche come flusso e riflusso, laddove un sistema di tubazioni e un sifone a campana (autosifone) o un sistema temporizzato innondano prima il medium inerte e, una volta raggiunta una certa quota dell’acqua, lo svuotano completamente. Questa alternanza tra inondazioni e drenaggio assicura che le piante abbiano sempre sostanze fresche e adeguato flusso d’aria nella zona radicale. Inoltre in questo modo si tengono sempre elevati i livelli di ossigeno per le piante e batteri. Infine si assicura che vi sia in ogni momento un sufficiente livello di umidità è nel letto in modo tale che i batteri possano prosperare nelle condizioni ottimali.
Di solito, questi sistemi attraversano un ciclo completo 1-2 volte ogni ora, ma alcuni sistemi di successo rinnovano il ciclo solo 3-4 volte al giorno.

I disegni di sistemi flood and drain possono risultare un po’ ostici per chi è alle prime armi, questa pubblicazione discute brevemente di due metodi comunemente impiegati per il flusso e riflusso in un letto di crescita, anche se vi sono altri metodi, come il sifone loop, e sono oggetto di studi attuali.
S
ifone a campana
Il sifone campana è un tipo di autosifone che sfrutta alcune leggi fisiche dell’idrodinamica
e permette al letto di crescita di inondarsi e di scaricarsi automaticamente e periodicamente senza timer (Figura 4.58).

4.58 L’azione, i tempi e il successo finale del sifone dipendono portata dell’acqua nel letto, che deve essere costante. I sifoni campana possono tuttavia essere complicati da innescare e richiedono attenzione.
Dinamica dei flussi idrici
L’acqua che scorre in
ciascun letto di crescita deve avere una portata costante. Come l’acqua che riempie il growbed raggiunge la sommità del tubo di livello e comincia a gocciolare attraverso il tubo verso il pozzetto, il restringimento della stand pipe fa aumentare la velocità dell’acqua che crea un risucchio che favorisce l’uscita dell’acqua dal growbed ciò ad una velocità molto superiore a quella d’ingresso fino al completo svuotamento del contenitore. Quando il contenitore è vuoto nel sifone entra l’aria e il sifone si arresta immediatamente, l’acqua può allora ricominciare a riempire il contenitore ripetere l’intero ciclo di nuovo, in continuazione.

Si veda la sezione bibliografia alla fine di questa pubblicazione per ulteriori informazioni su sifoni campana.

Meccanismo a timer
Questo metodo di irrigazione flood and drain si basa su un timer sulla pompa dell’acqua
per controllare l’inondazione periodica e scarico (Figura 4.59).

4.58 Il vantaggio di questo metodo è che non vi è alcun sifone automatico, che può essere laborioso da calibrare. Tuttavia, presenta lo svantaggio di una ridotta circolazione di acqua e una minore aerazione. Questo metodo è meno appropriato in situazioni di stoccaggio ad alta densità e richiede particolare attenzione per fornire aerazione supplementare ai  pesci.
Dinamica dei flussi idrici
L’acqua scorre nel growbed, inondandolo fino a quando raggiunge la cima del tubo. L’acqua poi drena attraverso questo tubo e giù nel pozzetto (sump). Il tubo è di diametro sufficiente per drenare tutta l’acqua affluisce. In fondo al tubo c‘è un piccolo foro, diametro 6-12 mm insufficiente per drenare tutta l’acqua in entrata e, pertanto, anche se l’acqua entra nel piccolo buchino, il growbed continua a inondarsi fino raggiunge la sommità della stand pipe. Ad un certo punto il letto sarà pieno, il timer interrompe l’alimentazione alla pompa dell’acqua e l‘acqua growbed continuerà fluire attraverso il piccolo foro alla base della stand pipe, fino a drenare completamente il medium.
Quando riprenderà l’alimentazione alla pompa dell’acqua e il growbed verrà di nuovo riempito con acqua fresca. È molto importante che l’acqua fresca che entra nel growbed sia maggiore dell’acqua che fluisce attraverso la piccola uscita alla base del tubo così che il letto posso svuotarsi e bagnarsi in continuazione. La lungezza dei cicli di  inondazione e i drenaggio
sono determinati  dalle dimensioni del growbed, dalla portata d’acqua in ingresso e dal diametro del foro di gocciolamento in uscita alla base della stand pipe.
Portata in ingresso.
Per assicurare un’adeguata filtrazione, l’intero volume della vasca dei pesci dovrebbe essere pompato attraverso i growbed ogni ora. Infine, una buona manutenzione periodica dei tubi di scarico assicura il perfetto funzionamento del sistema.
I materiali utilizzati per il metodo timer sono i seguenti: un tubo, diametro 2,5 cm, di altezza di 23 cm che presenta un foro gocciolante alla base, 6-12 mm di diametro a 2,5 cm dal fondo; un supporto di guardia del diametro 11 centimetri e 32 cm di altezza, che circonda il tubo per evitare che il medium inerte vada ad intasare il tubo di scarico e un timer che controlla la pompa, calibrato in modo tale che il flusso dell’acqua sia superiore alla capacità di scarico del tubo.

Capitolo 4 Componenti idroponici: Grow Bed, NFT, DWC (quinta parte)

4.3 La tecnica dei media bed
G
rowbed riempiti con un medium inerte è il sistema più usato nei sistemi acquaponici su piccola scala. Questo sistema è fortemente raccomandato nella
maggior parte delle regioni in via di sviluppo perchè consente un uso efficiente dello spazio, ha un costo iniziale relativamente basso ed è adatto ai principianti in ragione della sua semplicità. Nei growbed riempiti con un medium, il materiale inerte  è utilizzato per sostenere le radici delle piante ma svolge anche le funzioni di filtro, sia meccanico che biologico. Questa doppia funzione è la ragione principale per cui tali sistemi sono più semplici. Nei paragrafi seguenti spieghiamo perchè i metodi NFT e DWC richiedono componenti specifici e più complicati per la filtrazione. Tuttavia, la tecnica del growbed riempito di inerte è ingombrante e relativamente costoso per gli impianti su vasta scala. Il letto del medium può ostruirsi se densità di allevamento di pesce supera la capacità di carico dei letti e ciò può richiedere una filtrazione separata. L’evaporazione dell’acqua è più alta in letti riempiti di inerte a causa della maggiore superficie esposta al sole. Infine alcuni media sono molto pesanti.
Ci sono molti disegni per i letti di crescita che utilizzano differenti media, anche per questo motivo è la tecnica che è più adattabile alle varie situazioni.

4.3.1 La dinamica dei flussi d’acqua
La figura mostra i principali componenti di un sistema acquaponico che prevede letti riempiti di materiale inerte. Si vedono, la vasca del pesce, i letti di crescita, il pozzetto di pompaggio (sump), nonché per i blocchetti di cemento per il supporto. La lettura del disegno è più facile da comprendere, seguendo il flusso dell’acqua attraverso il sistema. L’acqua scorre per gravità dal serbatoio di pesce, i letti sono pieni materiale inerte poroso che funge anche da biofiltro.

4.50

Schema di un piccolo impianto con growbed riempiti di inerte

I letti ospitano la colonia di batteri nitrificanti nonché forniscono un luogo adatto per la crescita delle piante. All’uscita dei growbed, l’acqua prosegue fino al serbatoio a pozzetto, ancora per gravità. A questo punto, l’acqua è relativamente priva di rifiuti solidi in soluzione e viene pompata al serbatoio di pesce, da qui riparte nuovamente alla volta dei letti di crescita, riprendendo il ciclo. Alcuni letti di crescita  sono progettati per bagnarsi completamente e successivamente drenare, il che significa che il livello dell’acqua sale a un certo punto e poi drena completamente.
Questo aggiunge l’ossigeno alle radici delle piante ed è di aiuto nella biofiltrazione dell’ammoniaca. Altri metodi di irrigazione utilizzano un flusso costante di acqua, immettendola  da un lato del letto e uscire l’altro, o distribuendola attraverso un sistema di irrigazione a goccia.

4.3.2 Costruzione di un growbed
Materiali
I growbed possono essere di plastica, fibra di vetro o con un telaio di legno rivestito da un foglio di gomma  o PVC a tenuta d’acqua. Il sistema più popolare “fai-da-te” per growbed è costruito utilizzando la plastica dei contenitori IBC (cisternette in f
igura), modificati oppure con vecchie vasche da bagno.

4.51

Growbed ricavati dai contenitori IBC

Si può usare praticamente qualsiasi cosa purché si rispettino queste condizioni:
• i contenitori siano abbastanza forti da trattenere l’innalzamento del livello dell’acqua e il medium inerte senza rompersi;
• siano in grado di sopportare condizioni climatiche difficili;
• siano in materiale adatto ad un uso  alimentare perchè è sicuro per il pesce, le piante e batteri;
• possano essere facilmente collegati ad altri componenti dell’impianto attraverso semplici componenti idraulici;

Forma
La forma standard per growbed è un rettangolo, con una larghezza di circa 1 m e una lunghezza 1-3 m. Possono essere  utilizzati o fabbricati anche letti più grandi, ma richiedono ulteriori supporti (cioè blocchi di cemento) per tenere il loro peso. Inoltre, i letti lunghi possono avere distribuzioni disuguali dei solidi che tendono ad accumularsi all’ingresso dell’acqua, aumentando il rischio di zone anaerobicihe. I letti non dovrebbero  essere così ampi da rendere difficile all’agricoltore /operatore raggiungere almeno la metà.
Profondità
La p
rofondità (altezza) del growbed è importante perché determina la
spazio a disposizione per la crescita delle radici.
Per gli o
rtaggi da frutto come pomodori o cavoli, il growbed dovrebbe avere un’altezza di 30 cm, senza i quali le verdure più grandi non avrebbero sufficiente spazio per la radice. Per le piccole verdure a foglia verde sono necessari solo 15-20 cm di profondità. Tuttavia alcuni esperimenti hanno dimostrato che anche le colture più grandi possono essere coltivate in letti poco profondi se le concentrazioni di nutrienti sono sufficienti.

4.3.3 Scelta del tipo di inerte (medium)
Tutti i substrati di coltivazione utilizzabili devono avere almento le seguenti caratteristiche
:
devono
avere un’adeguata superficie ed essere permeabili all’acqua e all’aria, permettendo in questo modo ai batteri di crescere, il deflusso delle acque e alle radici delle piante di respirare; devono essere inerti, non polverosi e non tossici e devono avere un pH neutro in modo da non influire sulla qualità dell’acqua. È importante lavare accuratamente il mezzo prima messa in opera in particolare i letti di ghiaia e lapilli vulcanici che contengono polvere e particelle minuscole. Queste particelle possono ostruire il sistema e
danneggiare potenzialmente le branchie dei pesci. Infine, è importante utilizzare un materiale che sia comodo per i lavori agricoli. I criteri essenziali vengono di seguito riasunti:

• grande superficie per la crescita batterica;
• pH neutro e inerte ;
• buone proprietà di drenaggio;
• facile da lavorare;
• uno spazio sufficiente per l’aria e il fluire dell’acqua all’interno;
• disponibile e conveniente;
se possibile leggero.
Sono diversi i medium che soddisfano queste condizioni, vediamone alcuni:

Lapillo vulcanico
Il lapillo vulcanico è l’inerte più popolare da utilizzare per i letti di crescita e,
se è disponibile, è consigliato  (figura).

4.53

Lapillo vulcanico

Le tre migliori caratteristiche del lapillo vulcanico sono che ha un’area superficiale molto alta in rapporto al volume, può essere economico e facile da reperire, ed è quasi chimicamente inerte. Il lapillo vulcanico ha un rapporto superficie / volume di circa 300 m2 / m3, a seconda della la dimensione delle particelle, il che offre ampio spazio per la colonizzazione da parte dei batteri . Il lapillo vulcanico è abbondante in molte località in tutto il mondo. Una volta lavato da polvere e sporco, il lapillo vulcanico è quasi completamente chimicamente inerte, ad eccezione piccole incrostazioni di microelementi come ferro e magnesio, l’assorbimento dei fosfati e ioni potassio nei i primi mesi dall’inizio dell’attività è agevolato. La dimensione consigliata del lapillo vulcanico è 8-20 mm di diametro. Se è più piccolo è probabile che si intasi con rifiuti solidi e se fosse più grande non offrirebbe la superficie o il sostegno alle piante richiesto.

La ghiaia
La ghiaia non è particolarmente raccomandata come inerte per la crescita, anche se è comunemente utilizzata (figura).

4.54

Ghiaia


La ghiaia, specialmente se di natura calcarea è una roccia sedimentaria, è meno adatta rispetto ad altri media perché ha una superficie inferiore in rapporto al volume, è pesante e non è inerte. Il calcare è composto principalmente da
carbonato di calcio (CaCO3), che si scioglie in acqua e influisce sulla sua qualità. Il calcare aumenta il KH dell’acqua, che aumenterà anche il pH (vedi Sezione 3.3). Pertanto, questo materiale è meglio utilizzarlo dove le fonti idriche sono tendenzialmente acide. Tuttavia una piccola aggiunta di calcare può aiutare a controbilanciare l’effetto acidificante di batteri nitrificanti. la ghiaia inoltre potrebbe non essere così comoda per lavorare nell’orto in particolare nei momenti  di semina e raccolta e può essere fonte di intasamento se la granulometria non è selezionata. Tuttavia, è spesso il mezzo più conveniente e più comune prontamente disponibile. La ghiaia  può dunque essere utilizzata solo se non si è in grado di accedere con facilità ad alcun altro medium, ma è necessario essere consapevoli del suo impatto sulla qualità dell’acqua.

Argilla espansa
L’Argilla espansa (LECA) in origine è stata realizzata per l’isolamento termico nella costruzione di tetti, solo più recentemente stata utilizzata in coltura idroponica. I ciottoli sono di forma rotonda e molto leggeri rispetto ad altri substrati. Sono molto comodi per lavorare e ideali nella realizzazione di impianti sui tetti .

4.55

Argilla espansa

La superficie dell’argilla espansa è di circa 250-300 m2 / m3, che è quella desiderata. Tuttavia l’argilla espansa è relativamente costosa e non facilmente disponibile in tutte le parti del mondo.  E’ reperibile in vari di formati, per l’acquaponica le dimensioni reccomandate sono 8-20 mm di diametro. Questo materiale può fornire ulteriori vantaggi ai produttori in caso di growbed collocati direttamente sui tetti piani. L’edificio può infatti beneficiare di un ulteriore isolamento, che può ridurre i costi di raffreddamento / riscaldamento delle case.

Quantità  di acqua contenuta nel growbed
A seconda dell’inerte utilizzato, l’acqua occuperà circa 30-60 percento del volume del growbed. Conoscere questa percentuale è utile per decidere le dimensioni del serbatoio del pozzetto per ogni unità, perché il serbatoio a pozzetto, che
dovrà contenere almenoil volume totale dell’acqua contenuta growbed. Il Serbatoio a pozzetto dovrebbe essere leggermente più grande per garantire che vi sia sempre acqua sufficiente per consentire alla pompa di funzionare senza che vada mai in secca.

La tabella che segue riassume le caratteristiche dei vari media utilizzabili per la crescita delle piante in acquaponica:

tabella riassuntiva media

Missione scientifica di breve termine in Germania

Siete appassionati di acquaponica? Siete studiosi di Biologia, Acquacoltura, Acquaponica, Colture protette o materie assimilabili?  Volete fare un’esperienza scientifica di breve termine in Germania? Questa opportunità fa proprio al caso vostro, scade il prossimo 31 gennaio:bando ricerca germania

Per maggiorni informazioni potete rivolgervi informalmente a questo indirizzo di posta elettronica: ulrich.knaus@uni-rostock.de

La filtrazione non basta mai …

Nonostante l’acqua che arriva dal laghetto, prima di essere immesa nel circuito idroponico, passi per un prefiltro meccanico e per un filtro a perline porta sempre con sé delle piccole impurità. Quelle che si riversano nei growbed con l’argilla espansa vengono trattenute dal “medium”, mentre le piante che crescono nel sistema DWC (sia esso vasca o canale) intercettano con le loro radici lo sporco in sospensione. Non c’è niente come i peli radicali per intercettare ogni più piccola particella!

linee fragole e growbed

A lungo andare si formava nell’apparato radicale una massa bruna e gelatinosa che ostacolava la crescita delle piante. Ho dunque modificato il filtro a gravità inserendo un ulteriore prefiltro meccanico vicino al punto di presa,

filtro a gravità e collocato un paio di filtri meccanici sulle linee che corrono lungo il muro di accumulo termico.

filtro linea fragolefiltro growbedSi tratta di filtri autocostruiti che sfruttano sia il principio meccanico che quello della gravità. L’acqua cade nel punto più basso del raccordo al Y e risale fino la punto di presa a SX, qui incontra il filtro meccanico che impedisce ad eventuali imurità residue di proseguire il loro percorso, trattendole o respingendole verso il basso da dove verranno rimosse periodicamente con il rubinetto in PE nero. Anche il filtro meccanico è facile da rimuovere e pulire, si tratta semplicemente di un “sacchetto” di ovatta speciale per filtri, basta inserire la mano dall’alto, estrarlo e sostituirmo con uno nuovo. Un’operazione che richiede non più di 15 secondi e va fatta settimanalmente come la pulizia del filtro a perline.

Nell’immagine sotto vedete in particolare dell’ingresso dell’acqua nel filtroP1040096

Anche la vasca DWC  di coltivazione delle insalate (qui la vedete con le prime lattughe)

lattughe in DWC ha il suo filtro; concettualmente non è diverso dall’altro, ma qui ho usato un tubo drenante posizionato nel punto di adduzione dell’acqua che contiene al suo interno un filtro meccanico. La sua sostitusione è analoga a quella descritta in precedenza.

Ho in mente altre modifiche per creare un semenzaio in serra ma per queste aspetto la primavera, spero di potervele raccontare sul sito dell’associazione nel frattempo riparato e messo di nuovo on line!

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