ANCI e protocollo orti urbani

Meno di una anno fa l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia ha rinnovato con l’associazione Italia Nostra un protocollo per la diffusione degli orti urbani, una robetta leggera che “fa fine ma non impegna”, lo si capisce chiaramente dalla lettura dell’articolo 4 che recita “Il presente protocollo non comporta oneri né per l’ANCI, né per Italia Nostra”, che tuttavia pone l’attenzione su un tema, quello degli orti civici, che è in pieno boom fin dall’inizio del secolo.

Cito dal comunicato Stampa dell’ANCI del 26 maggio 2016: “Favorire la conoscenza e la diffusione della cultura degli Orti urbani su tutto il territorio italiano quale realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello da sottrarre ad eventuali situazioni di marginalità e degrado. Questa una delle principali finalità del Protocollo d’Intesa che ANCI e Italia Nostra.”

Il protocollo è nato nel 2008 e con questo rinnovo verrà esteso fino al 31 dicembre 2018, chissà se per quella data Verbania avrà il suo orto civico, perchè se ne parla da anni ma recentemente, ancora una volta l’Amministrazione ha opposto il suo “garbato rifiuto” ai cittadini che volevano portare avanti l’iniziativa.

Non è un NO (non è mai un no) è un “domani” un “vederemo” per una meritoria iniziativa che da anni ha bisogno di approfondimenti, perchè sono anni che a Verbania si parla di Orti Civici e sono anni che non si combina nulla, non si riesce neppure ad individuare l’area idonea.

Sono già 500mila i metri quadrati di superficie, utilizzati per orti sociali da oltre 40 soggetti aderenti al protocollo (soprattutto Comuni), per orti terapeutici, didattici e storici che hanno un unico filo conduttore: favorire la conoscenza e la diffusione della cultura degli orti urbani su tutto il territorio italiano, quale realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello, e per sottrarre ad eventuali situazioni di marginalità e degrado le tante aree abbandonate dei Comuni.

A Verbania nulla di tutto questo, stanno approfondendo. Approfondendo o sprofondando? Perchè quella descritta in questo post è una situazione di degrado allo stato puro che una cittadina che ha ambizioni turistiche non si merita!

Aiuta anche tu i cittadini di Verbania a sfondare il muro di gomma di una amministrazione comunale vecchia ed inerte,

Firma la petizione

Protocollo-IN_ANCI-Orti-Urbani-2016

Gatta ci cova in acquaponica …

Questo giro safari fotografico felino nella mia acquaponica.gatta1

La nostra gatta “Banana” (un nome una garanzia) si aggira curiosa e guardinga fra i media bed e la vasca deep water in cui nuotano le fragole e l’insalata.gatta2

Sebbene in questa foto sembri annusare con un certo interesse un cespo di lattuga il suo vero obiettivo non è la verdura, quanto piuttosto le lucertole che si infilano nella serra alla ricerca di un po’ di calduccio… gatta3

Niente paura comunque, non riesce a prenderne mai una, a differenza di sua sorella “Split”, soprannominata il flagello dei rettili!

 

AGRICIVISMO: le molte ragioni a favore dell’agricoltura urbana

Sono condensate in questa immagine le ragioni che depongono a favore delle iniziative di agricoltura urbana. Forse non sono tutte, perchè ognuno di noi ha un ricordo personale, una piccola storia, che lo riporta ad un orto.

Il fenomeno dell’Agricivismo è in crescita da alcuni anni, nel 2007 la regione Emilia Romagna ha proposto un documento di linee guida per la riqualificazione del paesaggio attraverso l’agricoltura urbana, lo trovate in allegato in fondo a questo post.

Le ragioni della diffusione dell’agricoltura urbana sono molteplici, alcune affondano le proprie radici nei cambiamenti socio-culturali avvenuti negli ultimi 15 anni, altre nei benefici più immediati che essa è in grado di generare.

Ci sono innanzitutto motivazioni ambientali: riduzione della CO2, tutela della biodiversità e promozione di uno sviluppo urbano ecosostenibile, volto ad inserire più “verde” nelle aree cittadine. Ma anche una crescente attenzione alla salute e alla qualità nel cibo, grazie alla possibilità di coltivare, e quindi controllare direttamente, ciò che si mangia: l’“apoteosi” del biologico.

Gli orti sociali possono divenire veri e propri spazi di aggregazione dove fare incontrare fasce sociali e generazionali differenti, oltre che uno strumento per inserire il cittadino nell’ambiente in cui vive, trasformandolo in un cittadino attivo.

Tutte queste esperienze hanno dunque importanti risvolti sociali. L’agricoltura urbana è un elemento che si inserisce direttamente nell’ambito dello urban design, delle funzioni del verde pubblico, dei vuoti urbani da riempire, oltre che un modo per riqualificare aree urbane degradate o abbandonate.

Nel Nostro Paese gli orti urbani nel 2013 sono triplicati rispetto al 2011, salendo da 1,1 a 3,3 milioni di metri quadrati di terreni di proprietà dei Comuni. Il 46,2 per cento degli italiani afferma di coltivare da sé piante o ortaggi soprattutto per la voglia di mangiare prodotti sani e genuini (25,6 per cento), ma anche per passione (10 per cento) e in piccola parte per risparmiare (4,8 per cento), secondo Coldiretti-Censis.

Recuperare gli spazi urbani in modo ecologico con gli orti urbani e comunitari, ormai presenti in tutta Italia – secondo l’ultimo rapporto Istat sul verde urbano, datato novembre 2016 , offrono in gestione orti urbani 64 capoluoghi (più 27,3 per cento di superficie in quattro anni) e 30 assegnano la manutenzione di aree verdi ad associazioni o cittadini – è una grande tendenza di questi anni con qualche eccezione …

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Piccoli frutti in acquaponica

La notizia l’ho pizzicata su FB, all’interno della pagina di Acquaponica Italia, mi sono letto l’articolo e scopro che in provincia di Torino, a Perosa Argentina è nata un’azienda (oggi va di moda dire start up) che produrrà frutti di bosco in acquaponica e idroponica. non si capisce però perchè nell’immagine di presentazione ci sono tre persone sorreidenti che mangiano rispettivamente una fragola, una fetta di mela secca e una fetta d’arancia, presumo candita, avete mai mangiato diversamente un’arancia con la buccia? Misteri della comunicazione …

Comunque sia siccome il “biologico”, avendone la possibilità, è sempre meglio farselo in casa, da tempo coltivo le fragole in acquaponica con un discreto successo

Questa primavera ho provato a strappare un paio di polloni dai lamponi questi:

e a ficcarli nel growbed, per ora il risultato non è male:

Stay tuned, vi terrò aggiornati…