Coma recita il titolo del post anche i pesci d’acqua dolce sono grandi migratori, i casi più noti sono quelli dell’anguilla che per riprodursi se ne va fino nel mar dei Sargassi o il Salmone, nelle sue numerose specie, tutte appartenenti alla famiglia dei “Salmonati”, che invece fanno la scelta contraria e per riprodursi scelgono l’acqua dolce.
Ma forse non tutti sanno che i pesci sono dei grandi migratori, anche “acqua dolce su acqua dolce” magari compiendo il percorso lago torrente e ritorno … se ce la fanno!
Già perché l’essere umano, energivoro, sta riempiendo fiumi e torrenti di briglie, dighe e sbarramenti per la captazione dell’acqua limitando moltissimo le specie che per riprodursi hanno bisogno di compiere importanti spostamenti.
Alcuni di questi pesci sono poco conosciuti, chi ha mai sentito parlare delle cheppie della savetta e del pigo, pochi credo eppure tutti questi pesci sono rimasti “intrappolati” dalla frammentazione dei corsi d’acqua dolce. Non solo, soffrono della “concorrenza sleale” di altri pesci, molti dei quali introdotti dall’uomo da altri ambienti, che ne minacciano la riproduzione.
Gli “alieni” (in termine tecnico si dice “alloctoni” si chiamano siluro (Silurus glanis), acerina (Gymnocephalus cernua), pesce gatto (Ameiurus melas), persico sole (Lepomis gibbosus) persico trota (Micropterus salmoides) e carassio (Carassius spp.), ma anche trota fario atlantica (Salmo trutta) e i due gamberi alloctoni Orconectes limosus e Procambarus clarkii.
Di questi temi si occupa il progetto IdroLIFE, capofila il CNR Istituto per la ricerca sulle acque di Verbania, segue il progetto il dott. Pietro Volta, socio di “Akuadulza”. se volete saperne di più leggete questo interessante articolo pubblicato su Piemonte Parchi.